Dal 18 settembre 2023 è attivo il progetto “CRESCERE IN RETE – Uno stimolo per lo sviluppo dei progetti dell’oncologia pediatrica piemontese”, realizzato con il finanziamento del “Fondo di assistenza ai bambini affetti da malattia oncologica” erogato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Decreto Direttoriale n.116 del 23/06/2023 del Ministero del Lavoro e Delle Politiche Sociali UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini è stata ammessa al finanziamento previsto da bando ministeriale per le associazioni che svolgono attività di assistenza psicologica, psicosociologica e sanitaria in tutte le forme a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie, ai sensi dell’art. 1 comma 338 della legge n. 205 del 2017 e del D.M. 175/2019.
si propone come obiettivo il consolidamento degli interventi nella rete di cura oncologica piemontese che negli anni ha preso forma in varie città del territorio, attraverso diversi attori quali gli hotspot di trattamento, le associazioni, i volontari, gli operatori e i professionisti con competenze e specificità differenti che si sono presi carico dei bambini e bambine con patologia oncologica pediatrica e in ambito clinico, psicologico, sociale e che si sono occupati dell’assistenza delle loro famiglie. Alimentare la rete significa, quindi, pensare in modo concreto e sussidiario alla realizzazione di interventi di sviluppo, di empowerment oltre che di coordinamento di ulteriori azioni complesse dedicate agli attori che la costituiscono e, di conseguenza, alle famiglie in carico.
Il progetto prenderà forma rivolgendo i propri interventi concreti, oltre che a quella torinese, a due nuove aree della rete di cura piemontese, Savigliano e Ivrea.
Sono previsti interventi di ambito sociale, sportivo e di integrazione che costituiranno le azioni in ambito ludico ricreativo, socio-lavorativo e formativo per gli adolescenti e giovani adulti fuori terapia.
I progetti di ospitalità di UGI servono a dare una risposta appropriata per le cure del bambino e fisicamente prossima all’ospedale per tutte quelle famiglie che, su invio del Centro di Cura, per ragioni di distanza o altre esigenze specifiche (mancanza di un domicilio adeguato) ne abbiano bisogno. La diffusione delle infezioni ospedaliere multi-resistenti e l’arrivo delle famiglie con minori malati di tumore in fuga dall’Ucraina, hanno reso indispensabile attuare nuove strategie diversificate di accoglienza e domiciliarità, articolate e ben distribuite sul territorio.