PROPOSTE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE PER LA LEGGE DI BILANCIO
Il 17 ottobre sono state presentate a deputati e senatori di vari partiti, le proposte sulle politiche sociali per la Legge di Bilancio, dalla disabilità alla cooperazione allo sviluppo per le Legge di Bilancio. Tra le priorità individuate, c’è l’investimento di risorse importanti per contrastare le disuguaglianze, anche in vista dell’attuazione dell’autonomia differenziata e l’estensione della platea dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Il Forum del Terzo Settore ha ricordato la necessità di stanziare fondi per attuare la legge delega sulla disabilità e quella sugli anziani, entrambe previste dal Pnrr. Inoltre, ha chiesto l’aumento dei fondi per la cooperazione internazionale allo sviluppo, l’incremento e la stabilizzazione di quelli per il Servizio civile universale e la reintroduzione del 2 per mille per gli enti culturali. “La situazione in cui versa il Paese è critica e le disuguaglianze sono troppo grandi per poter lasciare in secondo piano il rafforzamento del welfare e le misure a garanzia dei diritti, soprattutto dei più fragili. Anche per questo riteniamo fondamentale realizzare misure di sostegno al Terzo settore e al modello di economia sociale che porta avanti: se aiutato adeguatamente, il nostro comparto può fare molto di più per costruire coesione e contrastare divari e disuguaglianze” ha commentato la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi. “Confidiamo che il testo approvato dal Governo sia aperto al dibattito parlamentare per apportare quei dovuti miglioramenti che nascono anche dall’ascolto e dalla collaborazione istituzionale” ha concluso Pallucchi.
COS’È L’ASSEGNO DI INCLUSIONE?
L’Assegno di inclusione verrà introdotto dal primo gennaio 2024 quale misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova della situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Viene riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.