UGI - Il Giornale dell'UGI - GRUPPO EVENTI E PROGETTI: LA STORIA DI MASSIMILIANO TEDESCO

GRUPPO EVENTI E PROGETTI: LA STORIA DI MASSIMILIANO TEDESCO

“Nasco un’altra volta nel meraviglioso mondo UGI nel gennaio del 2020. E dico “nasco” non a caso perché la mia prima vita è terminata il 16 dicembre del 2019 quando, dopo 13 anni di sofferenze, un cancro ha portato in un’altra dimensione Daniela, mia moglie”. A parlare è Massimiliano Tedesco, cinquant’anni, referente del gruppo Eventi e Progetti, che ci racconta come essere volontario sia un’occasione unica per aiutare gli altri, ma pure se stessi. Anche di fronte a un evento drammatico come un lutto. “Ho provato sulla pelle e dentro l’anima ferita il significato profondo dello spirito di sopravvivenza che si è subito trasformato in voglia di vivere – racconta Massimiliano – di dare un senso ad un cieco destino, ad essere soprattutto un padre forte e presente, oltre le mie naturali forze ed energie, per nostro figlio Lorenzo diciasettenne”. A tenerlo a galla è stata la scrittura. “Ho aperto un blog e ho iniziato a scrivere, ogni giorno, per tutto il periodo del lockdown. Qualcuno ha letto le mie parole, ibride tra poesie e racconti e mi ha proposto di darle una casa di carta. Prima un libro e dopo un anno un altro”. E poi è arrivata l’UGI. “Volevo trasformare il mio dolore in un’opportunità per aiutare qualcuno che poteva avere bisogno di me”. Massimiliano conosceva già l’UGI. “Ogni anno – ricorda – portavo regali ai bambini “residenti” in corso Unità d’Italia e la sostenevo con versamenti periodici. Non era abbastanza per me. Dovevo metterci faccia, cuore, anima, tutto me stesso”. Da qualche mese è orgogliosamente il referente del Gruppo Eventi e Progetti. “Questo incarico mi permette di interagire attivamente con bambini e ragazzi in via di riabilitazione, con le loro famiglie e gli organizzatori dell’evento. I miei compiti sono quelli di gestire il gruppo dei volontari e ogni singola disponibilità per ogni evento”. La sua maggiore soddisfazione? “Il sorriso spensierato dei bambini. È veramente difficile scegliere il ricordo più bello. Ma una volta, durante le ATP Finals, Sinner e Matteo (un bambino assistito dall’UGI) sono entrati in campo mano nella mano. Sinner arriva sulla sua panchina lascia la mano a Matteo che in mondovisione urla al nostro campione… <<Mi raccomando, vinci eh!>> Ogni mia parola rovinerebbe questa dolcissima poesia”.