“Tutto fuorché autisti” comincia proprio così la chiacchierata con Caterina Giovara e Maurizio Berti, referenti del gruppo volontari trasporti dell’UGI. Mentre li ascolto infervorarsi nel racconto penso che non sarà facile trasmettere l’entusiasmo, l’orgoglio e il grande senso di responsabilità che traspare dalle loro parole. Sono entrambi consapevoli dell’importanza del loro incarico all’interno dell’UGI.
Caterina, entrata a far parte del gruppo nel 2015, si fa portavoce e mi spiega dettagliatamente come sia nata l’esigenza di costituire un servizio regolare di trasporto. “Prima che io arrivassi in UGI erano gli alpini ad occuparsi di questo servizio, i quali ormai in pensione prestavano il loro tempo ad accompagnare le famiglie ospiti di Casa UGI all’Ospedale Regina Margherita. Poi l’Associazione si è resa conto della necessità di garantire un servizio di trasporto regolare per rispondere a una domanda quotidiana sempre crescente da parte delle famiglie. Nasce così un gruppo di volontari formato appositamente. All’inizio il nostro compito si limitava ad assicurare il trasferimento delle famiglie ospiti da Casa UGI all’Ospedale Regina Margherita. Con il tempo però il gruppo si è allargato e il nostro compito si è diversificato”.
Chiedo a Caterina com’è organizzato il gruppo adesso e che servizio offre alle famiglie. “Attualmente sono 18 i volontari che, lavorando su turni, assicurano il servizio dalle ore 8 alle 18, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, con quattro mezzi di proprietà dell’UGI di cui due con l’elevatore, abilitati al trasporto di sedie a rotelle. Io mi occupo dell’organizzazione e della gestione delle chiamate e dei trasferimenti, sia ordinari che straordinari, richiesti dalle famiglie. In sostanza sono responsabile dell’agenda giornaliera e soprattutto sono sempre reperibile, anche e soprattutto il sabato e la domenica. Per questo ci affidiamo anche ai “jolly” per le urgenze”. Caterina mi spiega anche che la presenza crescente di famiglie straniere, soprattutto ucraine, ha reso necessaria la collaborazione con interpreti, mediatori culturali e assistenti sociali nel momento in cui le si accompagna in Questura per il rilascio di documenti ad esempio.
Percepisco la totale dedizione di Caterina, il suo desiderio di valorizzare il Gruppo Trasporti attribuendo il giusto merito a un gruppo che funziona grazie alla disponibilità di tutti. Interviene Maurizio, volontario dal 2019, con un passato da manager: “Oggi rispetto al passato noi dei Trasporti cerchiamo di soddisfare le richieste più svariate provenienti da tutte le famiglie ospitate, non solo a Casa UGI ma anche quelle residenti negli appartamenti di via Saluzzo. Ultimamente anche famiglie esterne ci chiedono un aiuto. In sostanza non si tratta più solo di un servizio di navetta per o dall’ospedale per i ricoveri, le visite mediche e i controlli ma anche di accompagnamenti verso UGICARE per la riabilitazione motoria durante la terapia o il post ricovero, ad esempio, oppure in farmacia, in banca o in Questura. Insomma cerchiamo di far fronte a qualsiasi richiesta purché sia autorizzata”. Maurizio prosegue: “Siamo quotidianamente a contatto diretto con la sofferenza delle famiglie e dei bambini malati. Per tutti noi dei Trasporti è inevitabile il coinvolgimento. Dopo mesi di accompagnamenti è naturale che la famiglia racconti, si confidi, si sfoghi. Noi siamo lì per ascoltare senza fare domande ma sempre pronti ad un sorriso, una parola, un gesto. A volte capita che il bambino stia male durante il tragitto, che lo si debba prendere in braccio se non riesce a camminare. Per questo motivo sostengo che siamo tutto fuorché autisti, perché il nostro impegno quotidiano va ben al di là del semplice trasferimento. Mi piace pensare che il nostro compito sia quello di accompagnare il piccolo paziente in un percorso ideale che ci auguriamo sia verso la guarigione”.