UGI - Il Giornale dell'UGI - KIDS KICKING CANCER

KIDS KICKING CANCER

UNA CINTURA CHE AIUTA A DIVENTARE PIU’ FORTI

Le arti marziali per motivare un piccolo paziente ad entrare in contatto con la propria forza interiore ed usarla come difesa contro la sofferenza: è questa la motivazione che ha dato vita alla collaborazione dell’UGI con l’Associazione Kids Kicking Cancer (KKC) nata negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘90 su iniziativa di Rabbi Elimelech Goldberg, professore di Pediatria alla Wayne State University School of Medicine di Detroit. Rabbi, come è meglio conosciuto, ha voluto mettere a disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza nelle arti marziali per aiutare i piccoli pazienti di oncologia ad aumentare la capacità di gestire il dolore e di affrontare cure e terapie, migliorando soprattutto il loro approccio psicologico ed emotivo alla malattia.
Oggi migliaia di bambini in diversi Paesi del mondo partecipano al progetto della KKC. Le arti marziali possono, infatti, aiutare a raggiungere un più rapido recupero e a migliorare il benessere psicologico oltre che contribuire al mantenimento delle funzioni fisiche dei piccoli pazienti. L’insegnamento di queste tecniche aiuta i bambini a sconfiggere la paura, la rabbia e lo sconforto che la malattia può suscitare e aiutano quindi ad affrontare positivamente e con coraggio le terapie.
Kids Kicking Cancer Italia è stata costituita nel 2011, ha iniziato la sua attività a Torino nel 2013 e attualmente opera in numerosi ospedali e case di accoglienza sul territorio nazionale.
Per entrare nel vivo di questa realtà, ci siamo rivolti a Mauro Minà, coordinatore della KKC Torino, e ci siamo fatti raccontare in cosa consistono, nello specifico, queste attività, come e dove si svolgono. Prima di tutto, Mauro ci ha spiegato che tutti gli istruttori volontari sono esperti di arti marziali e hanno seguito training specifici per poter lavorare con bambini affetti da patologie croniche.
Ogni gruppo della KKC è responsabile dell’organizzazione di corsi di formazione; ad esempio, chi vuole collaborare con KKC Torino deve, infatti, seguire un corso di formazione nel quale vengono affrontati alcuni aspetti pratici e psicologici per l’interazione con gli “ospiti” dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino. Durante questi corsi sono presenti alcuni volontari dell’UGI, alcuni tecnici di arti marziali e almeno uno psicologo, per fare in modo che la formazione sia davvero efficace. Dopo il corso di formazione i volontari sono pronti ad affrontare la loro missione che, attualmente, consiste nel recarsi presso l’ambulatorio di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, una volta alla settimana, per incontrare i piccoli pazienti, aiutarli e portar loro sollievo.
L’attività si svolge utilizzando un metodo che consta di una parte motoria e di una meditativa, in modo da consentire tanto il recupero motorio quanto l’equilibrio per affrontare la malattia. La parte motoria consiste in particolari movimenti fisici che vengono spiegati e dimostrati ai bimbi e ragazzi in modo che loro possano apprenderli e ripeterli; la parte di rilassamento, invece, consiste in un bellissimo viaggio fatto con la mente. Tramite tecniche di rilassamento viene insegnato ai bimbi e ragazzi a respirare correttamente e con calma; chiudono gli occhi e vengono accompagnati, attraverso suggerimenti che concernono odori, profumi, rumori, immagini, in un luogo scelto da loro, attraverso un viaggio della mente che tranquillizza.
A viaggio concluso e destinazione raggiunta, ai bimbi o ragazzi viene chiesto di descrivere la parte più bella del viaggio e della destinazione corredata da relativi particolari; ed ecco che i piccoli pazienti iniziano a raccontare e descrivere tantissimi dettagli che nessuno aveva suggerito loro, ma che la loro mente è riuscita ad immaginare, divertendosi e rilassandosi. Le attività, a seconda della volontà dei ragazzi, vengono svolte ad hoc: c’è chi preferisce imparare alcuni movimenti delle arti marziali, chi invece preferisce “viaggiare” per raggiungere il mare o la casa di un famoso attore e chi preferisce entrambe le attività.
Il supporto fornito dagli istruttori è, indirettamente e direttamente, rivolto anche ai genitori perché vedere un figlio più coraggioso e determinato rende più forte anche lo stesso genitore e, inoltre, lo aiuta a distrarsi durante i periodi che si trascorrono in ospedale.
Per il momento, i volontari del KKC che operano per l’UGI sono almeno sei e si alternano nelle attività, uno alla volta, presso l’ambulatorio di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita una volta alla settimana, ma non vediamo l’ora che questi fantastici personaggi possano ritornare numerosi e più di una volta alla settimana anche in Day Hospital e Reparto.