UGI - Il Giornale dell'UGI - LA SCUOLA IN OSPEDALE

LA SCUOLA IN OSPEDALE

La scuola rappresenta un ambiente di fondamentale importanza nella crescita psicologica e sociale di ogni bambino. Permette infatti di instaurare e coltivare relazioni significative, con coetanei e adulti, e di sperimentare la quotidianità in un contesto ricco ed eterogeneo, in grado di fornire sostegno e occasioni di confronto con ciò che è estraneo alla cultura della famiglia di origine, fornendo quindi quella necessaria dose di frustrazione, essenziale nello sviluppo psichico ed emotivo di qualsiasi individuo.

Cosa accade quando questa preziosa esperienza viene compromessa da una malattia come quella oncologica?

La patologia oncologica rappresenta un’esperienza impattante a livello emotivo e debilitante a livello fisico e, nella maggior parte dei casi, la frequenza in presenza dei bambini e dei ragazzi in trattamento è notevolmente compromessa, se non addirittura impossibilitata. L’ordinamento italiano stabilisce l’obbligatorietà della frequenza scolastica fino al compimento dei 16 anni di età. In questo quadro, la scuola ospedaliera occupa uno spazio strategico in grado di creare un vero e proprio ponte tra l’ospedale e la scuola di appartenenza. Ogni ordine e grado scolastico sono presenti in ospedale, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado: il sistema scuola è infatti pensato e strutturato proprio come strumento volto a trasmettere, tra i vari scopi, un senso di continuità. La presentazione della scuola ospedaliera al paziente e alla sua famiglia avviene al momento della comunicazione della diagnosi, motivata dalla condizione di immunodeficienza e dunque all’impossibilità di frequentare la scuola in presenza. Di seguito sono riportati i dati relativi all’Anno Scolastico 2023-2024: nel primo grafico sono indicate le diagnosi dell’anno e le iscrizioni al Servizio Scuola in Ospedale; il secondo grafico riguarda la distribuzione in base ordine scolastico frequentato dai pazienti.

La scuola ospedaliera può suscitare, da un lato, un senso di sollievo, e dall’altro può generare nei pazienti, sia in età infantile che adolescenziale, una sorta di “conflitto di lealtà” legato al doversi affidare ad altri insegnanti. Pertanto è fondamentale trasmettere che la scuola ospedaliera rappresenta un ponte che non si sostituisce alla scuola di provenienza, ma bensì permette di proseguire con gli apprendimenti e di riportare quella normalità che si è lasciati alle spalle. La scuola prevede dei momenti di valutazione nel corso dell’anno (trimestre/quadrimestre) e a fine anno scolastico. Le insegnanti della Scuola in Ospedale valutano durante il corso dell’anno gli studenti e trasmettono le votazioni alla scuola di appartenenza per emettere in conclusione dell’anno scolastico le pagelle. Nel caso gli studenti debbano sottoporsi agli esami finali della scuola secondaria di I° e di II° e possibile sostenere le prove in ospedale o nelle scuole di appartenenza ad integrazione del percorso fatto in ospedale. Di seguito le tabelle che mostrano i dati degli ultimi 5 anni di prove sostenuti degli studenti durante i trattamenti attivi delle terapie. nato inizialmente dalla necessità e dall’esigenza delle famiglie di far sperimentare l’esperienza della scuola dell’infanzia ai piccoli pazienti in terapia di mantenimento o affini che, per talune indicazioni e limitazioni mediche, non è consentita o sconsigliata. La fase di sviluppo nel periodo prescolare è fondamentale per la crescita e rappresenta la base per i futuri apprendimenti. Lo spazio di gioco didattico garantisce uno sviluppo fisiologico e una crescita armoniosa.

L’unione di gioco, creatività e didattica, favorisce lo sviluppo fisiologico delle competenze e prepara il bambino ai futuri apprendimenti, scolastici e non solo, con una modalità semplice e adeguate per età. Le finalità del progetto mirano al raggiungimento di uno sviluppo equilibrato nei bambini e privilegiano il conseguimento del loro benessere psico-fisico nel rispetto della libera espressione e del diritto al gioco, considerato lo strumento educativo e formativo principale in grado di rispondere ai bisogni di aggregazione, socializzazione, crescita e costruzione del sé. Il progetto dedicato ai bambini, solleva di riflesso i genitori che possono vedere il loro bambino sperimentare attraverso il gioco e la didattica, le attività dei coetanei, in una previsione futura di inserimento o reinserimento scolastico. Inoltre lo spazio protetto in UGIDUE e in piccoli gruppi di bambini garantisce la tranquillità di poter socializzare in una condizione di sicurezza. Per meglio sviluppare la creatività e l’immaginazione è importante l’utilizzo di materiali semplici, oggetti di uso quotidiano, oggetti da riciclare che si prestano ad essere trasformati e possono riprendere nuova vita. La realizzazione tali produzioni permette al bambino di sperimentare una percezione di sé autentica e autonoma, dove si può giocare, imparare, talvolta anche sbagliare e trovare nuove strategie.