UGI - Il Giornale dell'UGI - L’EDITORIALE DI GIORGIO LEVI

L’EDITORIALE DI GIORGIO LEVI

Questo è il mio ultimo editoriale da direttore responsabile del “Giornale dell’UGI”.

Ci sarà un avvicendamento alla direzione a partire dal prossimo numero. Dopo 40 anni da professionista del giornalismo, dopo una lunga serie di periodici e di quotidiani nei quali ho lavorato per così tanto tempo, avevo accettato con piacere, una volta in pensione, l’offerta dell’UGI ad occuparmi, a titolo volontario, di questo giornale. Il “Giornalino” come si diceva in UGI quando sono arrivato 8 anni fa. “Il Giornale”, come si dice ora. Dunque, qualche passo avanti l’abbiamo fatto. Perché questo, prima in formato cartaceo e ora in digitale, è un vero giornale. Con i suoi servizi speciali, le inchieste, le interviste, l’informazione sul mondo della sanità infantile, le rubriche, le iniziative sociali, il calendario dei concerti, delle manifestazioni pubbliche, degli incontri, dei convegni. A cui l’UGI partecipa sempre con la sua autorevole voce di associazione no-profit che si è ritagliata, anche in Italia, uno spazio assai rilevante nel mondo del sociale e dell’assistenza ai piccoli pazienti in terapia oncologica all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Ho cercato di dare una impronta professionale a questo giornale, impresa che devo ammettere non facile, perché nessuno tra i volontari collaboratori aveva i rudimenti di come si scrive un articolo. C’è ancora molta strada da fare, ma qualche piccolo passo, anche qui, l’abbiamo fatto. Per contro ho imparato molto in tutto questo tempo. Ho ascoltato, cercato di capire un mondo che mi era sconosciuto. Ho osservato il lavoro impegnativo dei volontari, ho ammirato la dedizione del personale dipendente nei confronti di tante famiglie la cui vita viene stravolta dalla malattia dei propri figli e che trovano in Casa UGI un luogo accogliente, guidato da professionisti, che sanno risolvere i mille problemi di tutti i giorni. Ricordo gli anni del Covid, le riunioni di redazione in streaming, le porte dell’UGI sempre aperte alle famiglie sofferenti, pur con tutte le cautele di quel periodo. Ho ben impresso nella memoria il lavoro dell’UGI a favore dei bambini malati di cancro, sfuggiti alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Figli e figlie e madri scappate da quell’inferno e che hanno trovato riparo e calore e accoglienza nelle due organizzatissime sedi dell’UGI a Torino. E l’UGI, grazie all’impegno manageriale di tanti professionisti, in quei giorni, ha fatto meglio di tutti gli altri. E di questo abbiamo sempre dato puntualmente conto attraverso le pagine del giornale.

Alla fine di questo viaggio vorrei ringraziare chi ha lavorato negli anni della mia direzione. A cominciare da Marcella Mondini, segretaria generale, vera anima di questa Odv e amica mia di antica data, a Michela Colombo, dipendente dell’UGI, che con pazienza (tanta) confeziona ogni numero del giornale.

Un ringraziamento speciale e collettivo ai volontari collaboratori, se s’impegneranno miglioreranno. Grazie infine ai lettori. Continuate così. Il giornale v’informerà ancora sul lavoro dell’UGI, sui suoi progressi e sui programmi futuri.