UGI - Il Giornale dell'UGI - Perdere per prendere

Perdere per prendere

Giochiamo a nascondino?

Ci si nasconde, si corre, ci si inventa strategie e si corre ancora, ma per cosa?

Per vincere.

L’essere umano non vuole perdere, ce lo insegnano fin da piccoli.

Non vogliamo perdere.

Non vogliamo perdere una partita a nascondino.

Non vogliamo perdere una partita a carte.

Non vogliamo perdere una persona, un partner, un amico.

Non vogliamo perdere un oggetto.

Ce lo insegnano fin da piccoli.

Ma in realtà non è che non vogliamo perdere.

Ci insegnano fin da piccoli che perdere è sinonimo di fallire e fallire è demotivante per l’essere umano.

La realtà è che non vogliamo distaccarci.

Associamo il distacco alla perdita senza considerare il periodo in cui ne siamo stati in possesso come un insegnamento.

Abbiamo un senso di appartenenza, di proprietà verso cose, persone e situazioni che ci fanno vivere tranquillamente nella nostra quotidianità, senza vedere se effettivamente continua a insegnarci qualcosa.

Quella quotidianità di abitudini che più comunemente viene chiamata “zona di confort”.

Ma pensiamo a cosa potrebbe accadere se lasciassimo andare?

Se ascoltassimo un po’ di più noi stessi e non la nostra paura di perdere?

Se iniziassimo a domandarci “ma questa situazione cosa mi ha insegnato? Mi sta insegnando ancora qualcosa? Mi fa bene?”

Dovremmo iniziare a vederci come in crescita continua, vedere il distacco uguale alla sensazione che proviamo quando salutiamo i compagni delle scuole medie per andare alle superiori.

Cresciamo.

Ci distacchiamo.

Perdiamo il contatto continuo, cambia, si evolve, come noi.

E sta proprio a noi non vedere questo cambiamento come una perdita ma come un insegnamento.

Un insegnamento del tempo trascorso necessario per la nostra crescita.

Eppure perdiamo i nostri compagni delle medie per prendere dei nuovi compagni, quelli delle

superiori.

È incredibile come invertendo l’ordine di due lettere vicine si possa passare da PERDERE a

PRENDERE.

Ci avete mai pensato?

Basta un piccolo cambiamento, forse lo stesso che è sufficiente per noi per capire che: alcune volte il cambiamento ci porta a perdere qualcosa, ma nello stesso tempo a prenderne un’altra.